di MagoMerlino


Di più non si poteva pretendere, con la squadra decimata dagli infortuni (ma i preparatori che dicono?).
Inzaghi aveva messo in campo una squadra equilibrata che aveva rischiato il giusto e creato più di qualche occasione per segnare. L’impegno c’è stato, peccato che in troppi la tecnica è veramente poca. Lulic e Patric su tutti.

La partita cambia tra la traversa di Badelj e la sostituzione di Romulo, che sembrava in grado di continuare ad offrire il suo apporto in entrambe le fasi di gioco.

Inzaghi prima fa, poi disfa con una disinvoltura disarmante, neppure fosse uno capitato lì per caso, che quando non è costretto a sostituire un calciatore per infortunio, se decide per il cambio tattico, estrae a sorte.
La sostituzione preventiva di Immobile era logica, ma se conosci la tua squadra sai che Correa quando parte titolare nell’ultima mezz’ora non struscia più un pallone, sai che avrai difficoltà a portare avanti il pallone perché l’intensità dei tuoi inevitabilmente cala visto chi sei stato costretto a mettere in campo e quella gli avversari aumenterà di conseguenza e tu inserisci Caicedo, che in quei frangenti non ti serve a niente?
Il cambio di Romulo poi ha completato l’opera, mandi in campo Leiva, che dovresti sapere che quando è diffidato e rischia di saltare una partita importante gioca contratto e già nelle ultimissime uscite era sembrato non al meglio, cosa lo rischi a fare.
Certo Inzaghi non poteva immaginare che pure Radu si sarebbe arreso, però quando sei in emergenza, pensale tutte, fatti furbo. Lui no, lui decide per la cazzata, la squadra aveva una sua fisionomia, invece di aiutare i suoi calciatori con le sue sostituzioni li ha messi in difficoltà.

Da registrare l’esordio di Bruno Jordao entrato in sostituzione di Radu e che di conseguenza porterà Lulic sulla linea dei terzini a completare l’opera.

Perché poi, per portare via un risultato positivo, sarebbe bastata un po’ di attenzione e magari un pizzico di fortuna e invece con un rimpallo subiamo il pareggio, poi arrivati nel recupero, come ormai al solito, non riusciamo a tenere il pallone lontano dalla nostra area, prima Lulic invece di rinviare il più lontano possibile, praticamente la ripassa a loro, poi sul conseguente cross Caicedo, che avrebbe potuto fare di tutto per allontanare il pallone dal limite dell’area, salta fuori tempo e quel poco che tocca il pallone di testa lo piazza per far pescare il jolly al genoano. Così si passa dal possibile 0-2 sulla traversa di Badelj, lui e Romulo i migliori in campo, al 2-1 finale. Bravo Inzaghi. Complimenti.

È una sconfitta che inciderà più sul morale dei calciatori che non sulla classifica. La Lazio dovrà provare a rimanere almeno entro la sesta posizione.
Mercoledì, dovessero scendere in campo gli stessi sarà difficilissimo ribaltare in trasferta il risultato dell’andata. Il Siviglia non è né il Genoa, né l’Empoli e neppure il Frosinone, comunque ci si prova, il calcio è strano.

Di certo Inzaghi deve tenere ben presente che le prossime partite, contro il Milan nell’andata della semifinale di coppa Italia e il derby, sono le partite più importanti e decisive della stagione.
Se non si dovesse vincerle entrambe almeno per 4-0, spero che avranno lui, il suo staff e il DS, la dignità di dimettersi.
Poi quello alla presidenza magari non le accetta, perché tanto non saprebbe che fare, però almeno presentando le dimissioni darebbero un segnale che oltre al professionista, capace o meno, c’è un uomo con la propria dignità.