Insipido pareggio contro il Sassuolo, che non era accreditato di una difesa particolarmente forte, ma che ha limitato i danni grazie ad una prestazione sottotono della Lazio.
La squadra di Inzaghi non è mai riuscita a prendere in mano il gioco con la continuità necessaria per mettere in ansia i neroverdi, troppo lenta la manovra, troppa difficoltà a far salire il pallone iniziando dai centrali, troppi errori di misura in tutte le parti del campo.

Prestazioni notevolmente sottotono di Milinkovic Savic e Luis Alberto, che comunque dimostrano tutto il loro potenziale nelle due uniche azioni pericolose costruite dalla Lazio nel primo tempo: il gol di Parolo lesto a ribadire in rete una respinta sulla linea di un difensore del Sassuolo su tiro di Luis Alberto servito in area con precisione da Immobile, ormai trasformatosi anche in assist man e il palo colpito dallo stesso centravanti dopo una veloce azione in linea Milinkovic Savic – Luis Alberto e assist di quest’ultimo al centravanti.
Troppo poco per avere ragione del Sassuolo che ha tenuto a lungo il possesso del pallone, senza creare troppi pericoli alla porta di Strakosha, arrivando a rendersi pericoloso solo grazie agli errori di misura nei passaggi e di posizionamento del reparto difensivo.
Proprio dalle difficoltà di rinvio per allontanare il pallone dall’area è scaturito il quasi immediato pareggio dei padroni di casa, il cross a campanile arriva lento ed indisturbato sulla testa di tal Ferrari che stacca nell’area piccola in beata solitudine ed insacca senza che Lulic provasse anche solo a pressarlo e Strakosha provasse anche solo ad intercettare la telefonata uscendo dalla linea di porta fino al limite della sua area piccola di porta.

Le indecisioni di Strakosha stanno diventando un problema almeno quanto la latitanza di Milinkovic Savic e Luis Alberto, contro il Sassuolo si è ripetuto nelle uscite di pugno, quando avrebbe potuto tranquillamente uscire e bloccare il pallone.
Quando l’area è libera da avversari e compagni, il portiere esce tranquillamente, quando c’è traffico non riesce a far valere il fisico e quando decide di uscire, azzarda questi rinvii di pugno che regolarmente sono preda degli avversari che presidiano l’area e fanno ripartire immediatamente l’azione, mettendo sotto pressione la difesa della Lazio.
 Strakosha continua anche a risultare notevolmente impreciso nei rinvii di piedi, uno dei quali a pochi minuti dalla fine si è trasformato in un grazioso assist ad un avversario che probabilmente sorpreso da tanto regalo non ha saputo approfittarne.
Prese alte nel traffico dell’area di rigore e gestione con i piedi del pallone, sono fondamentali che oggi non possono non essere bagaglio del portiere moderno, Strakosha in questi ultimi due anni non è migliorato in nulla di questi fondamentali.

Nel secondo tempo Inzaghi prova con i suoi cambi conservativi, Correa al posto di un Luis Alberto che dopo il primo quarto d’ora incoraggiante del primo tempo si è andato immalinconendo, poi Lukaku al posto di Lulic che non è riuscito a portare il solito contributo di dinamismo alla manovra, infine Berisha al posto di uno stanco Leiva, cambiati i giocatori senza cambiare lo spartito tattico non hanno prodotto i risultati sperati.
Solo Correa è riuscito a dare un po’ di sprint alla manovra arrivando anche al tiro, una prima volta su assist di Immobile e una seconda volta su azione personale ma con tiro da dimenticare.

Inzaghi si dimostra ostinato nel presentare sempre lo stesso schema tattico con i tre dietro, quando in partite come quella contro il Sassuolo potrebbe provare i quattro.
I tre centrali hanno anche provato ad inserirsi in azioni di attacco, ma sia Radu che Ramos hanno trascinato il pallone ai limiti dell’area avversaria senza trovare assistenza e soluzioni per concretizzare la sortita, Acerbi è andato un paio di volte a rimorchio, ma sono stati i compagni a non riuscire a passargli il pallone.

La sosta dovrebbe servire sia a recuperare i calciatori che hanno avuto problemi fisici e a Inzaghi per cercare delle varianti sul modulo, alla ripresa arriva un Milan non particolarmente trascendentale sul piano del gioco e con diverse assenze importanti, ma sempre con l’ostinata voglia di fare trasmessa dal tecnico.
Il Milan, come del resto il Sassuolo non è una squadra di prima fascia, quindi la Lazio dovrebbe impostare la partita per vincerla e non mettersi nelle condizioni di subire l’avversario come quando incontra squadre di prima fascia.