di MagoMerlino


Si cercavano delle risposte alle ultime tremende prestazioni, il risultato finale è stata la risposta migliore, il gioco invece è ancora lontano dall’essere accettabile e produttivo.
Inzaghi dovrà sfruttare al meglio la sosta per lavorare su automatismi di gioco, sugli schemi e sulla forma fisica dei calciatori, apparsa anche oggi approssimativa, anche se a parziale giustificazione, almeno questa volta, ci possono essere le “fatiche” della partita di UEL giocata giovedì sera.

La Lazio si presenta con due punte, soluzione che consente ad Immobile di avere maggiore libertà, con Caicedo che tiene costantemente impegnato uno dei centrali viola. Di contro il centrocampo Laziale è completamente privo di fantasia, produce poco, lento, macchinoso, impreciso e prevedibile, fortunatamente Immobile al momento è forse l’unico ad essere sui livelli dell’anno scorso così da diventare il match winner di giornata e migliore in campo.
La Lazio fatica a produrre gioco anche a causa dei continui errori dei singoli in fase di costruzione, passaggi sbagliati anche da pochi metri, mancano inoltre i movimenti che l’anno scorso consentivano le imbucate in area di rigore che erano il marchio di fabbrica del terzetto delle meraviglio Immobile, Luis Alberto, Milinkovic Savic, oggi come detto a quei livelli c’è solo il centravanti. Luis Alberto sembra aver perso momentaneamente il posto da titolare, Milinkovic Savic anche oggi è sembrato molto al di sotto dei suoi standard.
Terrificanti gli errori difensivi in fase di disimpegno, Wallace e Strakosha protagonisti.

Secondo tempo quasi completamente in mano agli avversari, che non hanno creato moltissimo, non trovando spazi utili nella densità difensiva Laziale, la Fiorentina era accreditata di essere una squadra giovane e con un buon gioco, questo gioco non si è visto ed è un merito della Lazio.
Lazio dal canto suo non è riuscita a sfruttare lo sbilanciamento in avanti della Fiorentina, organizzando con continuità dei contropiedi efficaci. Correa subentrato a Caicedo è stato l’unico a mettere in difficoltà la retroguardia viola, prima costringendo l’arbitro ad ammonire il giocatore viola che lo ha fermato quando sembrava lanciato verso l’area di rigore, poi concludendo a rete costringendo il portiere avversario all’unica parata degna di questo nome del secondo tempo.
Lazio nel finale ha faticato ancora di più a riconquistare il pallone, che riperdeva dopo pochi secondi, il triplice fischio finale dell’arbitro, non priva di smagliature la sua direzione, è arrivato come una liberazione.

Ora Inzaghi e i suoi dovranno lavorare per ritrovare il gioco perduto.