Visto da me: Lazio-Inter: 1-3

di MagoMerlino


La stagione è stata eccellente, la partita non era decisiva, ma perdere la terza partita su tre in 8 giorni e contro un rottame di avversario, francamente, è troppo.
Formazione iniziale eccessivamente sbilanciata, con solo Biglia in mediana, con a sostegno, si fa per dire, Lulic e poi tutta la batteria di fantasisti, trequartisti, laterali e punte.
L’inizio della Lazio sembrava far presagire una serata divertente, invece dopo essere passati in vantaggio con Keita Balde, che trasforma alla perfezione un rigore concesso per fallo su Felipe Anderson, cala la tensione e l’Inter ribalta la partita in 10 minuti, grazie a due cazzate dei difensori. Cazzate che oramai sembrano diventate una consuetudine di fine stagione.
La Lazio torna in campo nella ripresa e prova a recuperare, ma senza troppo ardore e idee, le ambizioni si infrangono sulla traversa colpita da una fucilata di Immobile, nella migliore azione offensiva della Lazio. Poi sale alla ribalta l’arbitro che espelle prima Keita Balde Ciao e poi Lulic, entrambi per doppia ammonizione. Sciocca per entrambi la prima ammonizione, Keita Balde Ciao per aver tirato il pallone addosso ad un avversario e Lulic per proteste per un fallo laterale. La seconda ammonizione di Lulic è forse l’unica ammonizione azzeccata, Lulic sapendo di essere ammonito, poteva evitare di commettere fallo. Mentre la seconda di Keita Balde Ciao probabilmente era rigore, l’arbitro invece interpreta come simulazione. Ironia della sorte, è l’arbitro che da assistente nel derby non aveva visto la sceneggiata di stronzman.
Tra le due espulsioni Inzaghi prova a ridisegnare la squadra, ma in panchina ha poca scelta e lui ci mette del suo, sbagliando pure le scelte. Inserisce il solito Lombardi che sbaglia l’ennesima diagonale difensiva che ci costa il terzo gol e partita finita.
A parte gli errori nell’ultima settimana, Inzaghi ha dimostrato buone capacità e sembra avere le idee chiare, oltre ad essere  consapevole delle difficoltà che si andranno ad incontrare nella prossima stagione con il ritorno dell’impegno europeo e nel difficile ruolo di passare da sorpresa a conferma. Inzaghi sa perfettamente quali sono le problematiche ed è stato molto esplicito nei confronti della dirigenza nelle dichiarazioni del pre partita. Confidiamo che le esperienze con la crisi del secondo anno prima di Petkovic e poi di Pioli, abbiamo insegnato qualcosa.