Con questo articolo proverò sperando di riuscirci, a fare un po’ di chiarezza in tutte quelle persone che in questi ultimi giorni, si sono chieste come mai la Lazio per poter operare meglio sul mercato, non ricorre all’aumento di capitale per avere maggiore liquidità da usare nel calciomercato per comprare campioni.

Innanzitutto tutto è legato al famoso Fair Play Finanziario Uefa che impedisce alle società di calcio anche se non quotate in borsa, quindi tutte, le immissioni di capitali da parte della proprietà per aumentare la propria liquidità. Se un club facesse questo sarebbe automaticamente estromesso da tutte le competizioni internazionali a cui dovrebbe partecipare e sarebbe squalificato anche per gli anni successivi, la UEFA consente l’aumento di capitale solo nel caso che serva per ripianare i debiti pregressi o per finanziare opere strutturali come un nuovo stadio.

Fatta questa doverosa premessa ecco che le società di calcio quotate in borsa hanno sicuramente la vita più difficile delle altre in quanto sono soggette a maggiori controlli sulla posizione del bilancio. Inoltre al stessa Uefa e ora anche la Federazione Italiana a partire dal prossimo 1 luglio 2015, hanno approntato il cosiddetto Break Even ovvero il pareggio di bilancio all’interno di un triennio. La Roma e la Juventus, società quotate in borsa come la Lazio, hanno potuto attuare un aumento di capitale solo perché avevano nel loro bilancio una situazione debitoria e che necessitava di un risanamento proprio in funzione del FPF imposto dall’Uefa.

La Roma e Juventus hanno fatto l’aumento di capitale, vero, ma la prima ( la Juventus)l’ha fatto per coprire con una quota parte dei debiti e con l’altra per la costruzione del nuovo stadio ( in questi due casi la Uefa ti permette di fare aumenti di capitale). La Roma , lo ha potuto fare per coprire i debiti, ma non essendo riuscita a pareggiare il bilancio ora ha dovuto mettere la testa nella tagliola del rifinanziamento del debito, il che significa che la Roma ha dovuto far emettere dei Bond a garanzia dei quali ha dato in pegno alla banca ( la Goldman Sachs ) tutti gli incassi dei prossimi 5-7 anni (botteghino, diritti tv, merchandising) più il brand.

Di fatto la Roma si è impegnata le future entrate e da quest’anno dovrà sborsare circa 40 mln l’anno per restituire i soldi del prestito obbligazionario.

In questo contesto ci è entrata anche l’Inter pur non essendo quotata perché ha dovuto rifinanziare il debito con Goldman Sachs emettendo anch’essa un Bond ipotecario. Quindi Vale sempre il discorso che entro il 2018 devono aver raggiuto tutte il pareggio di bilancio o essere in attivo ovviamente, e a chi ha i debiti è concesso immettere liquidità extra con assegni del presidente o con aumenti di capitale, ma solo in quel caso come descritto sopra ,o per investire in beni strutturali come uno stadio.

Lo stadio non lo fai quando ti pare e devi presentare un progetto che deve essere successivamente approvato dall’amministrazione comunale.

Ma in tutto questo la CONSOB in realtà cosa c’entra? Nulla o quasi se non per il fatto che è l’organo ufficiale di controllo e approva i bilanci societari dei club quotati in borsa. La CONSOB in realtà non può vietare l’aumento di capitale a un club e qui c’è stato un mio errore d’informazione e me ne scuso con chi mi sono confrontato sui social asserendo che la CONSOB vietava l’aumento di capitale, in realtà non lo vieta ma un club con quale senso logico andrebbe a fare un aumento di capitale senza avere le motivazioni imposte dalla Uefa andando cosi a far scattare una squalifica automatica internazionale?

Quindi possiamo asserire senza ombra di dubbio che rispetto ad altre società commerciali quotate in borsa, le società di calcio hanno questo ulteriore paletto imposto dalla Uefa che di fatto vieta aumenti di capitali se non per motivazioni giustificate cosi come da regolamento Fair Play Finanziario.

La Lazio essendo una società con un bilancio in attivo non può di fatto giustificare un aumento di capitale immettendo liquidità con la sola motivazione del calciomercato poiché per un club di calcio il patrimonio giocatori è un patrimonio altamente instabile sia per la valutazione annua dello stesso giocatore che subisce della variazioni anche cospicue di valutazione, sia per altri fattori imprevedibili come infortuni e mancate idoneità all’attività agonistica che potrebbero sopraggiungere. La Lazio potrebbe fare un aumento di capitale presentando il progetto stadio e quindi giustificando tale immissione di denaro per il finanziamento della costruzione dello stesso. Però non è che la Uefa è cosi sciocca da cadere nel tranello di approvare un aumento di capitale per lo stadio e poi il club con quei soldi ci fa il mercato, perché si configurerebbe appunto la violazione del regolamento del FPF facendo scattare la squalifica ugualmente.

L’unica strada per avere maggiore liquidità sarebbe avvalersi di partner finanziari che porterebbero denaro fresco nelle casse della società, ma per farlo occorre che il titolare del pacchetto di maggioranza ( nel caso nostro della Lazio ), venda parte o tutto il suo pacchetto azionario, e Lotito al momento non ha nessuna intenzione di farlo e la legge non consente a nessuno di obbligare un soggetto proprietario, di vendere un suo bene solo perché ad altri non va bene che lui ne sia il proprietario, in questo caso si configura un reato penale che comporta anche la galera per chi istiga a tale violazione.

Ricordiamo che fare un aumento di capitale farebbe scattare comunque la legge della borsa che abbatterebbe la valutazione del titolo ( in questo caso della Lazio) con il conseguente danno economico per tutti gli azionisti che vedrebbero scendere di botto il valore del loro pacchetto azionario di proprietà, quindi anche per questo motivo, gli aumenti di capitale in una società quotata, vengono fatti solo quando necessita forzatamente la situazione.

Rodolfo Casentini