Lotito premiato, Pallotta contestato

Mentre tra Pallotta e gli Ultras scoppia la guerra, a Lotito viene assegnato il premio Football Leader 2015


Mentre tra Pallotta e gli Ultras scoppia la guerra, a Lotito viene assegnato il premio Football Leader 2015, come “dirigente sportivo che si e’ particolarmente distinto nell’oculata, corretta, virtuosa e innovativa gestione economica di un club calcistico, in ossequio alle nuove e vigenti regole del fair play finanziario, elevandosi a modello di riferimento per il panorama sportivo europeo”. Va detto che Lotito precede Pallotta, oggi giustamente sostenuto dalla stampa nella crociata contro la teppaglia, di parecchi anni, visto che la guerra agli ultras biancocelesti va avanti, con più o meno intensità, da dieci anni. Tutti e due seguono la scia di Chiampan, presidente del verona scudettato che fu il primo a battersi contro gli eccessi della sua curva, con risultati pessimi. Quanto a Lotito, gli si nega la paternità della lotta agli ultras un po’ perché la si vede come una normale contestazione (chi ne ha seguito l’evoluzione storica sa che così non è, in origine), un po’ per dispetto, visti i rapporti tesi con la stampa, che non di rado è condizionata anche dalla forza della curva, quando si tratta di prendere partito. Una lotta sacrosanta, nella quale i due presidenti romani dovrebbero cercare di sostenersi a vicenda. Ma la questione rimane di ordine pubblico: non sono le società, parte lesa, a dover bonificare lo stadio dai violenti e dai delinquenti comuni che lo infestano da decenni.