di MagoMerlino


Ballardini (no, dico, Ballardini) ha cambiato la partita cambiando il Genoa (no, dico, il Genoa).
Nel secondo tempo ha inserito giocatori che hanno cambiato il volto alla squadra, oltre ad aver cambiato atteggiamento in campo.
 
La Lazio invece rimane impantanata nel suo gioco che dipende dall’estro di Luis Alberto e Milinkovic-Savic e, quando c’è e gli va, dalle strappate di Correa. Tutti troppo umorali per avere continuità.
Per il resto Leiva è l’ombra di sé stesso: oggi un primo tempo dignitoso, come tutta la squadra, nel secondo è crollato fisicamente e veniva saltato con una facilità disarmante (costretto poi, puntualmente quando gioca, a prendere un giallo per fermare un’altra ripartenza) mentre Escalante, che lo ha sostituito, non ha migliorato nulla.

Badelj di contro ha fatto un figurone. Questo Badelj, quando ha giocato con noi, non lo abbiamo quasi mai visto soprattutto per un motivo: nel Genoa non è solo a sopportare l’urto degli avversari e trova a chi appoggiare facile il pallone per far ripartire l’azione.

Il gol dell’1-1 è la summa di questa stagione: sei in vantaggio in trasferta e subisci il pareggio nella maniera in cui avresti dovuto cercare il raddoppio, in contropiede a campo aperto.
La Lazio perde palloni in quantità industriale che fanno ripartire gli avversari su quasi tutti i contrasti fisici di centrocampo, e di contro conquista il pallone per le sue ripartenze solo speculando sull’errore dell’avversario.

Incredibile poi la sciatteria con la quale Luis Alberto nel primo tempo ha tirato una punizione dal limite, più o meno il punto dal quale Milinkovic-Savic poco prima aveva sfiorato l’incrocio dei pali a portiere battuto.
Luis Alberto invece insiste nello sprecare tutti i calci piazzati che tira, a cominciare dai calci d’angolo, nel secondo tempo due consecutivi sul primo palo.
Se lo schema col compagno sul primo palo che prolunga la traiettoria sul secondo per Immobile non funziona più, forse sarebbe il caso di cambiare.

E probabilmente è arrivato il momento di cambiare qualcosa nell’insieme di squadra e società.
Serve qualcuno che porti qualche cosa di nuovo. Subito, se non si vuole buttare la stagione.
Tra 14 giorni c’è il derby, ed è semplicemente impensabile non vincerlo.
Al momento sembra essere stata un’ottima idea l’aver indebolito una diretta concorrente affibbiandole Vavro.