di Anse Lazio


Finalmente!
Finalmente si torna in Champions.
Finalmente il tecnico ha a disposizione quasi l’intero undici titolare e non sbaglia nulla nel posizionamento e nella gestione dei cambi.
Finalmente la squadra recupera motivazioni e gioca con la testa libera senza sentire il peso di dover fare risultato a ogni costo.
Finalmente gli avversari non ci segnano alla prima scureggia tirata a occhi chiusi che finisce all’incrocio.
Finalmente un arbitro che, in un contesto europeo, non ci danneggia in modo vergognoso (mica mi sono scordato dell’Europa League dello scorso anno)…
… e guarda caso sfondiamo una delle squadre più pericolose d’Europa, stasera in grande difficoltà per merito nostro (tiè marcheggià rosica st’osso).

Tante certezze per Inzaghi stasera:

– la prestazione della linea difensiva con Ramos, ma anche con Hoedt che da centrale, patisce meno e fornisce un contributo essenziale;
– la prestazione dei magnifici quattro, apparsi in gran spolvero (nel primo tempo Alberto e SMS hanno umiliato tutti i dirimpettai), e peccato che Correa si sia pappato più volte lo score personale;
– la prestazione di Leiva, apparso di nuovo in formato monstre ritrovandosi attorno una squadra capace di muoversi a suo sostegno;
– la prestazione degli esterni, con Marusic gagliardissimo a proteggere Patric e Fares che pare aver giocato sempre con noi;
– la prestazione di Muriqi, apparso un giocatore davvero interessante per la sua capacità di aprire il gioco dopo aver calamitato palla e avversari;
– la prestazione di Akpa Akpro, ennesima bella storia da Lazio (ma anche giocatore vero, come in tanti qua dentro abbiamo detto più volte);
– la prestazione di Ciro, che consuma una grandissima vendetta nel migliore dei modi

Il primo tempo è da incorniciare tra i più belli di sempre in questa competizione. Il Dortmund ha avuto qualche occasione, ma sempre meno delle volte in cui noi abbiamo fallito la marcatura, mettendo l’uomo solo davanti alla porta.
Hanno passato un primo tempo a cercare di arrivare tocchettando al limite dell’area, prima di tentare l’imbucata partendo specialmente da sinistra, ma in questo modo hanno mandato a nozze Leiva e Acerbi, vere dighe nei rispettivi spazi.

Due cose in chiusura: in primis mi è parso che abbiamo ancora tanti margini di miglioramento come collettivo e in tanti interpreti; in secondo luogo, e qui non posso pensare alla debacle di Genova, appare chiaro che i magnifici undi titolari non hanno ancora la maturità per giocare al massimo il match di campionato e poi quello di Coppa.
Per cui speriamo che Inzaghi possa fare un turn over ampio nelle prossime settimane.