di Gasco luis veron


Vado controcorrente: sul piano del ritmo, la Lazio all’inizio reggeva benissimo il loro.
Per cui non è vero che hanno corso di più, hanno corso meglio.
La Lazio si è allungata perché Caicedo non riusciva a guadagnare falli e veniva anticipato da un grande Palomino (l’ho sempre detto che questo era bravo bravo).
Caicedo per caratteristiche ha dato punti di riferimento all’avversario diretto, che lo veniva a prendere persino quando arretrava a centrocampo.

Gasperini non ha fatto il suo solito gioco, ma ha variato qualcosa perché ci temeva: con Correa la loro difesa non avrebbe avuto punti di riferimento ed avrebbe sofferto.
Non tenendo palla Caicedo potevano ripartire, e in questo caso dopo il gol non abbiamo più tenuto la difesa vicino al centrocampo.
I tre difensori nostri rimanevano troppo dietro quando l’Atalanta ripartiva; quando noi ripartivamo i loro anticipavano.
Sulla destra compensavamo con la corsa di Lazzari e Patric (più portato nel difendere avanzando), mentre è a sinistra che abbiamo sofferto.

Radu è da un anno e mezzo che difende arretrando: lo sa fare benissimo e con mestiere. Ma in certe partite, quando imposti la tattica per far la gara (come aveva fatto Inzaghi giustamente, non snaturandosi a dispetto di Gasperini), nella difesa a tre gli esterni devono anticipare per accorciare con il centrocampo.
Se non lo fanno e si arretra pian piano, si sprecano più energie ed è proprio in questo spazio che l’avversario può far male: soprattutto se hai di fronte gente molto forte come i giocatori dell’Atalanta.

Inzaghi infatti aveva impostato la gara così: dopo il gol (secondo me irregolare, ma Marusic non avrebbe dovuto fermarsi senza il fischio dell’arbitro: errore, sommato a quello più grande dell’arbitro, che un Lulic non avrebbe commesso), la difesa ha abbassato il baricentro creando troppa distanza tra centrocampo e attacco.
Distanza che Luis Alberto non è riuscito a colmare.
Radu (che continuava a difendere arretrando) e lo spagnolo (che non riusciva a rientrare tempestivamente) hanno creato lo spazio dove si è infilata l’Atalanta nel primo tempo.
Radu ha provato ad accorciare le distanze, tornando per un frangente a giocare d’anticipo, ma come l’ha fatto si è preso un tunnel: da quel momento non ha più tentato l’anticipo e la squadra si è inevitabilmente allungata.

Inoltre, tutti i fattori si sono accumulati a sinistra: Radu che difende arretrando, la mancanza dell’esperienza di Lulic, Marusic che non è abituato a far la diagonale su quella fascia, Luis Alberto che non riusciva a rientrare prontamente (causa una forma non ancora al massimo), l’assenza di Correa.
In pratica la nostra catena più forte, cioè quella di sinistra, si è trasformata nella catena più debole.
Bastos, Lulic, Luis Alberto al 100% e Correa: reputo questa la nostra catena di sinistra più forte contro le big.
Dei quattro era presente, e non al meglio, solo lo spagnolo.

Quanto a Bastos, rispetto a Radu non imposta come lui ma  accorcia le distanze tra la difesa e il centrocampo, recuperando palla in quella zona senza far ripartire gli avversari.
Contro le piccole può esser sacrificato per impostare da dietro, ma senza dimenticare che i match con la linea difensiva Luiz Felipe-Acerbi-Bastos li abbiamo tutti vinti o pareggiati.
Per me sono i nostri migliori difensori.