Ritrovata una forma atletica apprezzabile, la Lazio ritrova anche quella mentale e di conseguenza il gioco.
Un pizzico di fortuna ci aiuta a ribaltare nel secondo tempo il risultato e poi Ciro Immobile, tornato anche lui ai suoi livelli, oltre a realizzare due rigori che si era procurato, segna un gol fantastico.
Ora speriamo riesca a raggiungere i suoi obiettivi personali, che sono prestigiosi anche per la Lazio.

Primo tempo con il Verona che corre molto ma con la Lazio che regge e risponde; Ramos confeziona la cazzata di giornata, ma poi Immobile riesce a riprendere la partite prima della fine del primo tempo.
Ripresa dove la Lazio dilaga e dimostra di essersi ritrovata.

Peccato per le due sconfitte con Lecce e Sassuolo e per quella di Bergamo dove vincevamo 0-2, tutte partite perse anche e soprattutto per errori individuali: da qui il rammarico per non essere riusciti a lottare per il vertice fino all’ultimo.
Ora vincendo le prossime due c’è la matematica certezza di arrivare terzi o secondi se Atalanta e Inter dovessero pareggiare. La prossima col Brescia deve essere la partita per consentire ad Immobile di raggiungere i suoi obiettivi, prestigiosi per lui ma anche per la Lazio, un buon biglietto da visita per la Champions.

Inzaghi inizialmente presenta Ramos a sinistra e Acerbi al centro, quasi subito cambia e Ramos lo premia.
Buona la prestazione di D. Anderson a sinistra, non è un quinto, ma almeno collabora attivamente con i compagni sia in fase difensiva che di costruzione. Migliore in campo Immobile e non solo per la tripletta e la bellezza del secondo gol.

Interlocutorie, infine, le dichiarazioni di Inzaghi nel dopo partita.
Giusto lamentarsi di non aver potuto schierare Lulic e Leiva, che lui ritiene indispensabili e abbiamo verificato quanto lo fossero.
Preoccupante è la mancanza di certezze sul poterli avere a disposizione alla ripresa della nuova stagione.
Sono comunque ultratrentenni, non possiamo presentarci in Champions col dubbio se possono giocare o meno.
Devono essere acquistati due titolari che li sostituiscono, poi loro potranno offrire il proprio contributo quando serve e saranno in piena forma.
Spero non vengano ripetuti gli errori già commessi al motto “questi l’hanno conquistata è giusto che la giochino”. Vignaroli & Artipoli docet.