Difficilmente in 60 anni di calcio ho visto un dominio cosi imbarazzante.
Chi parla – non faccio polemiche, ognuno pensa ciò che vuole – di partita sottotono o le partite non le vede oppure non le capisce.

Pronti via ed il killer con una mossa ti uccide due volte. Rigore inventato e ammonizione di un diffidato.
La Lazio si è spolverata la spalla ed ha iniziato a chiudere quei ridicoli nella loro area: se il primo tempo fosse finito 1-3, i Cairo Boys avrebbero potuto dirsi soddisfatti.
Ciro si è mangiato due gol e il killer ha negato un rigore IMMENSO a Sua Maestà Sergej.

Il secondo tempo mi è sembrato una mattanza e finalmente Ciro ha segnato nel modo più difficile che potesse.
Poi, siccome la Giustizia esiste, ha permesso a Parolo di recuperare l’errore commesso.

Una parola a parte merita Patric, finalmente disciplinato: fa cose semplici ed anche difficili in modo semplice, è l’emblema di questi magnifici ragazzi che non smettono mai di trasmetterci emozioni forti e senso di appartenenza.
Migliore per distacco Luis “Lupo” Alberto, seguito da un Radu cardine del gioco sulla sinistra e da Milinkovic-Savic.
Bene tutti gli altri con l’eccezione di Strakosha: si merita un bel cicchetto da Lotito, che lo paga senza che lui faccia niente.

Una parola per Lotito, immagino la sua gioia nell’essersi inculato quella merda di Cairo.
Qui si dice what goes around comes around, che tradotto in romano suona più o meno così: nun te cerco ma se te pijo…

Grazie Sir SimOne e grazie ai tuoi magnifici ragazzi.