di MagoMerlino


Se la Lazio esce sconfitta da una partita giocata bene come quella in Scozia è la conferma che i limiti, oltre ad una buona dose di sfortuna, sono strutturali.
Significa che uno solo dei grandi acquisti estivi sembra all’altezza del ruolo, oltre ad essere nel ruolo che serviva.

Il Celtic la mette subito sulla forza fisica, la corsa e il ritmo, la Lazio accetta la battaglia, facendosi valere e mettendo in campo un maggiore spessore tecnico.
La Lazio imbastisce un paio di buone azioni e arriva dalle parti del portiere avversario, che nel primo tempo non sembra insuperabile. Con una azione veloce alla mano, Caicedo gira per Correa che lancia in area Lazzari il quale fulmina il portiere sul suo palo.

Il Celtic capisce che l’atteggiamento fisico a tavoletta sbatte contro la difesa della Lazio senza riuscire a costruire azioni pericolose, se non affidandosi a velleitari tiri dalla distanza e nel secondo tempo cambia atteggiamento, con un gioco più ragionato ed avvolgente. Come qualcuno della Lazio cala di attenzione e di reattività, i padroni di casa cominciano a creare pericoli, il campanello d’allarme suona quando Bastos perde un pallone sulla trequarti e i compagni riescono comunque a fare muro. Ma la breccia nel muro è aperta.

La Lazio ancora riesce ad imbastire azioni gradevoli con l’impegno di Caicedo che crea spazi per gli inserimenti dei compagni, in uno di questi Correa fa tutto bene, meno il tiro in porta, prende il palo a porta spalancata e dal possibile 0-2 si passa al 2-1 come in tante altre circostanze in questo pessimo inizio di stagione.
Ancora sul pareggio la Lazio sfiora il gol per tornare in vantaggio con Parolo, e anche alla fine del recupero sfiora il pareggio con Cataldi, ma in entrambe le conclusioni si oppone in qualche modo il portiere avversario che risulta il migliore in campo dei suoi.
Al contrario di quello Laziale che, al netto degli errori dei compagni, subisce due tiri nello specchio, neppure irresistibili, e due gol.

Ottime le prestazioni di Lazzari, Acerbi Caicedo e Leiva. Correa si sta specializzando nell’azzeccare un paio di giocate a partita, ma per il resto sbaglia tutto.
Milinkovic-Savic offre un buon apporto alla costruzione del gioco, Parolo si impegna ma non sembra avere la forza per contrastare fisicamente gli avversari, Jony mostra un ottimo piede, ma non supera mai un avversario ed appare completamente fuori ruolo, Vavro invece appare statuario.
Di quelli inseriti dalla panchina solo Cataldi è riuscito a fornire un apporto costruttivo.

La situazione in classifica è difficile, ma recuperabile a patto di vincere le prossime tre. La Lazio sta inanellando una serie di sconfitte in Europa vergognose, presentandosi sempre in campo con formazioni inedite e sperimentali, cosa che fa riflettere sul proclamato obiettivo stagionale di arrivare in UCL, approdarci per poi offrire queste prestazioni non credo sia dignitoso nei confronti del blasone.
Il ruolo di portiere, come era facile prevedere sin dalla scorsa stagione, è un problema, difficile da risolvere, in quanto la Lazio non è riuscita a dotarsi neppure di riserve all’altezza, che offrano al trainer la sicurezza di essere utilizzati al posto del titolare (!).