Partita nell’insieme non entusiasmante, nel primo tempo si è visto un discreto gioco, buoni movimenti e due gol.
La prima è stata una bella rete realizzata in bello stile da Caicedo su assist di Immobile,  il secondo un’autorete, ma con i laziali che presidiavano attivamente l’area avversaria.
Immobile ha sbagliato il solito gol di giornata dimostrando che il periodaccio non è ancora passato, bello il sostegno che il  pubblico gli ha riservato in diverse circostanze. La Lazio avrebbe anche realizzato il terzo gol con Acerbi ma l’intervento del VAR, forse giustamente, ha annullato. Il gol avrebbe chiuso definitivamente la partita.

Secondo tempo a larghi tratti scialbo, con i Laziali lenti ed impacciati nonostante l’Udinese lasciasse spazi nel tentativo di recuperare. Evidente il calo di tensione e di attenzione dei nostri giocatori che hanno lasciato campo agli avversari e non sono riusciti a sfruttare gli spazi, se non in rarissime occasioni verso il finale.

Eroe del secondo tempo Strakosha che finalmente riesce a parare un calcio di rigore senza offrire riferimenti all’avversario e scegliendo il lato giusto dove buttarsi. Il rigore era stato concesso per un presunto intervento di Lulic nei confronti di Lasagna. Il rigore parato consente alla Lazio di evitare una maggiore pressione dell’Udinese e quindi un più “tranquillo” controllo della partita.
Nelle poche azioni di attacco del secondo tempo spicca il pallone che Parolo ha provato a dare in mezzo ad Immobile invece di tirare in porta da buona posizione. Encomiabile lo sforzo della squadra per offrire al centravanti il modo di sbloccarsi su azione.

Migliori in campo Strakosha per il rigore parato, Caicedo per il gol e la prestazione, Romulo per il costante apporto alla manovra.
Peggiore Lulic, al buon Senad vogliamo tutti bene, è un esempio di dedizione alla causa per compagni e tifosi, ma ormai è esausto, commette errori in continuazione, il rigore è frutto della poca reattività e lentezza con la quale da qualche settimana si muove.
Credo sia arrivato il momento di farlo rifiatare, magari spostando Romulo a sinistra con Marusic nel suo ruolo a destra, dal momento che Durmisi non offre garanzie e altre alternative non ci sono.

Ora c’è il Chievo dove Inzaghi dovrà pensare anche alla successiva partita col Milan, questa con i veronesi è praticamente l’ultima partita “facile” di questo finale di stagione. Anche se di facile, per la Lazio, sappiamo non c’è nulla.

Certo, a guardare certe partite in Champions League e guardare la Lazio ieri sembra si pratichino due sport differenti.