Due sconfitte in cinque giorni sono inaccettabili, la Lazio esce con ogni probabilità dall’attuale Champions League e dalla corsa per la prossima.
Tre sconfitte nelle ultime quattro giocate sono inaccettabili per una squadra con le ambizioni della Lazio.

La partita col Bologna si gioca in ottanta secondi, tra il rigore malamente tirato da Immobile e il gol del Bologna.
In svantaggio la Lazio non riesce a offrire una reazione di carattere, mantiene inalterati ritmi e tracce di gioco.
Ha una grande possibilità di cambiare la deriva della partita quando Correa, servito da Reina, parte per un coast to coast da una area all’altra: ma, come purtroppo spesso gli capita, sbaglia l’ultimo tocco, con Lazzari a destra e Luis Alberto a sinistra che lo avevano accompagnato nel contropiede.

Nel secondo tempo Inzaghi inserisce Lulic al posto dell’infortunato Lazzari, riportando a destra Marusic, e praticamente è come issare bandiera bianca.
La Lazio si arena con un Immobile irriconoscibile e con Leiva che è l’ombra del giocatore che conosciamo, Luis Alberto non trova le sue giocate e Milinkovic-Savic è sempre marcatissimo dagli avversari.
Invece di giocare facile, la Lazio cerca ostinatamente le sue giocate che non riescono per il controllo degli avversari. Inevitabile arriva il raddoppio del Bologna, così come arrivano le sostituzioni di Inzaghi che nulla migliorano del gioco della Lazio.

Irritante risulta poi la ricerca dei colpi di tacco o dei veli che regolarmente non portano a nulla, se non a far diminuire l’autostima, così come il tornare sempre al portiere soffrendo poi per uscire dal pressing.
Questo avviene anche quando si dovrebbe mettere pressione agli avversari provando a mettere palloni in area, dal momento che Inzaghi inserisce le torri che nessuno rifornisce.

Questa squadra è ormai vecchia e senza alternative, e quando le cose non girano nessuno riesce ad offrirle una scossa. Anche Immobile sembra essersi immalinconito.

Pesano le scorie della partita con il Bayern. E forse pesa la spada di Damocle della questione tamponi, che alla fine potrebbe vanificare gli sforzi in campo.