di MagoMerlino


Probabilmente, senza l’errore di Hoedt che ha causato il 3-2 per il Torino a tre minuti dal 90’, la partita si sarebbe chiusa sul 2-2. Sarebbe stato un pareggio utile visto il momento di emergenza, ma senza infamia e senza lode.
Invece ne è uscita una vittoria epica nei cinque minuti di recupero, una vittoria da Lazio di Inzaghi, carattere e volontà.
Il segnale l’ha dato Immobile che, dopo aver realizzato il rigore del pareggio, è andato a prendere il pallone in porta per portarlo a centrocampo e riprendere il gioco.
E poi Caicedo.

Nel primo tempo la Lazio era andata in vantaggio a conclusione dell’azione più bella di tutta la partita, da Muriqi a Patric che appoggia a Pereira che segna il suo primo gol in magia biancoceleste. Per tutti e tre i protagonisti la giocata personale migliore della loro partita. A Patric capita un altro buon pallone, ma il tiro del laterale finisce alto. Poco altro la Lazio riuscirà a creare nel primo tempo.
Il Torino riesce subito a pareggiare su azione di calcio d’angolo, con Acerbi che si perde l’avversario, e passa addirittura in vantaggio su un generoso rigore concesso per l’incrocio di gambe tra Pereira e Belotti. Più netto un successivo fallo di Ramos su Verdi, l’arbitro fortunatamente non concede il rigore per equilibrare quello generosamente concesso in precedenza.

Nel secondo tempo Inzaghi, prima che l’arbitro fischi la ripresa del gioco, decide di fare due cambi: Leiva per Parolo e Akpa Akpro per Pereira.
I cambi offrono maggiore equilibrio tattico e la Lazio pareggia con una punizione di Milinkovic-Savic.
Inserendo in campo anche Immobile e Caicedo, Inzaghi dimostra di voler vincere la partita e AkAk va vicino al gol del 3-2 con una buona percussione in area: solo un avversario appostato sulla linea di porta gli nega la rete.
Col passare dei minuti la Lazio perde di incisività e continua a perdere palloni in uscita, su uno di questi Verdi sbaglia un gol che sembrava fatto.
Il 2-2 sembra accontentare entrambe le squadre, invece ecco l’errore di Hoedt e il rigore di Immobile.
E poi Caicedo.