di MagoMerlino


Partita che bisognava vincere, sarebbe bastato pareggiarla, la si è persa giocando pessimamente.
La Lazio delle 18 partite pre-lockdown avrebbe meritato il secondo posto; la Lazio di queste ultime 12 partite è stata un disastro, e la partita di oggi ne è esempio lampante.

Il Napoli si presenta con la formazione titolare e, pur non dovendo chiedere nulla a questa partita, la gioca con attenzione rimanendo sempre corto, correndo e contrastando su tutti i palloni anche con decisione.
Paga questo atteggiamento aggressivo con l’infortunio ad Insigne, che nel secondo tempo era diventato imprendibile prima per Patric e poi per Ramos.

La Lazio invece ha affrontato la partita con sufficienza, ha avuto qualche lampo, ma senza dare continuità alla propria azione.
Inspiegabile l’annullamento del gol di Correa all’inizio: Milinkovic-Savic sovrasta di testa quel nano di merda romanista di Rui, l’arbitro ci vede un fallo.
Riguardo al direttore di gara, discutibile il rigore concesso ai napoletani, così come è incredibile come quel bastardo di merda romanista di Manolas abbia potuto concludere indisturbato la partita.

La differenza di atteggiamento e di capacità di gioco si è vista soprattutto sulle uscite dalla difesa giocando palla al piede: veloce e preciso il Napoli, lenta, imprecisa e macchinosa la Lazio.
Il Napoli ha pressato i difensori della Lazio per novanta minuti, a testimonianza di una clamorosa differenza sul piano atletico.

La Lazio tiene discretamente il primo tempo, cala vistosamente nel secondo e i cambi di Inzaghi non offrono nulla per migliorare la situazione: anzi, dimostrano ancora di più le difficoltà di costruzione del gioco iniziando dalla difesa e, come si evidenzia nell’azione del terzo gol, l’assoluta incapacità dei tre dietro di tenere il campo con Bastos e Vavro entrati da poco.
Alla Lazio mancano centrocampisti di gamba, forza fisica e corsa, ma è un difetto irrisolto da almeno 5-6 campionati.

Rimane la soddisfazione per Immobile di aver raggiunto Higuain e vinto classifica cannonieri e Scarpa d’Oro.
Per il resto sono emersi i problemi di continuità di rendimento di molti componenti la rosa, primo fra tutti Milinkovic-Savic che ha ciabattato novanta minuti per il campo.
Correa è andato troppo a strappi, non ha aiutato la squadra in fase di non possesso ed è stato impreciso in fase di costruzione, pur risultando il più pericoloso in fase conclusiva.
Molto impreciso anche Luis Alberto, discreto l’apporto di Marusic e Lazzari. Parolo ha fatto il possibile; i difensori, per ragioni diverse, non hanno brillato, faticando in fase di contrasto e non riuscendo quasi mai ad anticipare le giocate napoletane.
Ai limiti del ridicolo Strakosha nel suo inchino anticipato ad Insigne che tira e segna il rigore, piazzando il palolne dopo che il portiere chiaramente era andato dall’altra parte.

Ora c’è da preparare la prossima stagione. Per la società c’è molto da fare, speriamo non sia pure troppo.