Serata segnata da un imbarazzo generale con punte di vera follia in alcune zone del campo e in panca.

L’imbarazzo è dovuto a una condizione fisica da terzo giorno di preparazione in ritiro, ma soprattutto da un Inzaghi tornato l’incomprensibile sosia di un annetto fa.
Resta un mistero su come abbia potuto schierare dal primo minuto Jony (che stasera ci ha confermato avere dei limiti insormontabili in qualsiasi parte del campo, essendo tre livelli inferiore a tutti gli altri) contro un avversario tanto ostico, invece di trovare soluzioni alternative magari innovative, ma certamente in grado di evitarci di giocare in dieci contro undici (perché questo siamo con Jony in campo).

Chissà come mai sceglie di giocare a viso aperto contro una formazione tanto rodata preferendo due punte e due mezze punte invece di inserire Parolo (entrato solo per un infortunio dell’uomo che avrebbe dovuto affiancare e non sostituire). La stessa caxxata dell’andata quando per fortuna riacciuffammo il match.
Partita preparata con una presunzione che non si vedeva da parecchio tempo e con uno scarso polso delle condizioni della rosa. Il resto è venuto di conseguenza, dalle millemila palle perse dall’ineffabile Jony (non guardo più le partite finché viene schierato; preferisco la radio almeno bestemmio di meno) all’ammucchiata senza ripartenze davanti alla difesa, da un Immobile e Alberto spompati dopo un tempo alla scarsa vena di Correa.

Tutti a correre (male) dietro ai centrocampisti avversari. Eppure, grazie all’uno-due iniziale, la partita sarebbe anche potuta finire in parità se non fosse stato per il mattatore della serata: Strakosha.
Gioca la peggior partita forse di sempre, mostra una superficialità abnorme già sin dall’inizio quando prova a lanciare in rete gli avversari; sul primo gol si corica, sul secondo allunga il braccio il necessario per non sfiorare la palla, sul terzo fa il capolavoro e se lo butta praticamente dentro lui.
Tra i tanti che devono rimettersi presto in carreggiata il ciancichella è il primo. Ha la sconfitta sulla coscienza in modo imbarazzante.

La sensazione più sgradevole è che le tante importanti lezioni apprese durante la prima fase del campionato siano stati prontamente dimenticate: il rispetto degli avversari; la sapienza nelle rotazioni e nei cambi; l’impiego dei giocatori più scarsi della rosa solo nelle condizioni giuste.
Pare che si debba reimparare tutto da capo e non è certamente un bel segnale. Veramente una pessima serata, pur se tanto attesa.
Testa bassa e faticare almeno per mantenere la posizione Champions (e non sarà facile in queste condizioni ridicole).