di MagoMerlino


Inzaghi mette in campo una squadra senza né capo né coda, con un centrocampo improponibile, calciatori assortiti male e che con ogni probabilità non hanno mai giocato insieme.

Risultato una squadra inguardabile per 50 minuti, dove si sono visti due (due!) tiri verso la porta avversaria: il primo dopo cinque minuti di partita, alto sulla traversa di Immobile su azione da calcio d’angolo, il secondo al 41’ del primo tempo, una telefonata al portiere avversario di Cataldi su punizione.
Gioco nullo, nessuno schema, errori di misura anche nei passaggi più elementari, con i Laziali a guardarsi e gli avversari a ripartire. Presentiamo due punte e non diamo uno straccio di gioco per utilizzarle, un turn over eccessivo e sconclusionato.
Gli avversari recriminano pure per due rigori: inesistente il primo, più probabile sul mani involontario di Acerbi, ma il braccio è largo e le ultime direttive parlano chiaro. Fortunatamente non c’è il VAR.

Dopo gli ormai canonici cinque minuti del secondo tempo, doppio cambio di Inzaghi: fuori Cataldi e Berisha, dentro Milinkovic Savic e Luis Alberto.
Di Cataldi sappiamo pregi e difetti, difficile che possa giocare al posto di Leiva in queste partite; di Berisha invece continuiamo a non sapere niente.
Inzaghi lo usa, secondo me non nel suo ruolo, lo mette pure dalla parte di Lulic e non si può sperare che un giocatore riesca a dialogare con Lulic: possibile che non si riesca a farlo giocare con la squadra titolare per capire se può essere utile o meno?

Gli avversari ad inizio ripresa vanno vicinissimi al vantaggio e poi lo trovano con la solita punizione dalla trequarti, che arriva in area con i Laziali a correre dietro gli avversari e questi a saltare e segnare; nell’occasione Strakosha scende in colpevole ritardo.
Subito il gol, ma almeno con i centrocampisti titolari in  campo, la Lazio comincia a giocare, pareggia e passa in vantaggio. Non che si veda grande gioco, ma almeno adesso in campo sanno più o meno quello che devono fare.
Inzaghi conclude il capolavoro tattico con la sostituzione di un Lulic sempre più in affanno. Una volta passati in vantaggio ci sarebbe da contenere, Inzaghi al posto di Lulic inserisce Jony, che tutto saprà fare meno che contenere ed infatti il finale della Lazio è in affanno.

La vittoria risistema la classifica nel girone, ma non è questa la maniera di affrontare una competizione Europea in una partita dove, dopo aver perso la prima, avresti dovuto imporre il tuo gioco, mettere al sicuro il risultato e poi far entrare le seconde linee.
Si può pensare di andare ad affrontare il Barcellona, il Manchester, il Bayern con questa mentalità?
Migliore in campo per quel poco che ha giocato Milinkovic Savic, è stato decisivo; peggiore fra tutti Vavro, mica sarà veramente un altro Novaretti vero?