di MagoMerlino


La Lazio non riesce a trovare continuità di risultato e di prestazioni, evidentemente quando gli impegni diventano ravvicinati la squadra non recupera sia fisicamente che mentalmente e Inzaghi non riesce a trovare soluzioni valide per applicare un turn over che consenta alla squadra di fare gioco con intensità.

A prescindere dalla sceneggiata sul rigore, dovremmo essere abituati che nel dubbio la Lazio è penalizzata e, se nessuno fa niente questo trend non cambierà facilmente.
La partita sarebbe finita sullo 0-0, un pareggio che avrebbe portato almeno un punto e la possibilità di rimanere a contatto con il quarto posto, ma non avrebbe cambiato il giudizio sulla prestazione molto al di sotto delle aspettative.

La Spal ha giocato un po’ come la Lazio a Milano: facendo molta densità, riuscendo così a coprire sistematicamente tutte le linee di passaggio laziali; mettendoci anche molta intensità, tanto da vincere tanti contrasti; e anche buone trame di gioco soprattutto con quel Lazzari che, con la sua dinamicità, così come aveva fatto vedere anche all’Olimpico nella gara di andata, ha messo alle corde Lulic e in seconda battuta Bastos che agiva in quel settore.
Inzaghi quando trova una quadratura la ripresenta sistematicamente senza preoccuparsi troppo dell’avversario che trova di fronte e senza preoccuparsi troppo delle condizioni dei suoi interpreti, i pochi cambi tra una partita e l’altra sono quasi sempre marginali e si limitano principalmente alla fascia destra, dalla coppia Ramos-Romulo, siamo passati alla coppia Patric-Marusic, senza ottenere particolari benefici, anzi.
 
Il modulo a trazione anteriore è validissimo, ma per essere efficace prevede che tutti possano dare il massimo e ieri a Ferrara erano in diversi a non avere una condizione brillante, tra tutti Lulic che già a Milano aveva limitato di molto la sua proverbiale dinamicità e Immobile che non è riuscito ad offrire il solito contributo al gioco di squadra, lento, impacciato, poco reattivo, pasticcione e nervoso soprattutto dopo che aveva tirato sul portiere, invece di provare ad angolare un po’ la traiettoria,  l’occasione migliore della Lazio in tutta la partita. La seconda occasione sarà con Leiva nel secondo tempo, troppo poco per pensare di battere la Spal volitiva schierata da Semplici.

La differenza psicologica con la partita di Milano probabilmente sta nei due episodi d’inizio partita, a Milano Milinkovic Savic realizza il gol partita alla prima occasione e la Lazio mette l’incontro sui binari a lei congeniali, a Ferrara Immobile sbaglia e Inzaghi non trova soluzioni per cercare di imporre il proprio gioco.
Visti gli impegni ravvicinati forse sarebbe stato il caso di non schierare Correa reduce dai problemi alla schiena e che non è quasi mai riuscito ad entrare nel vivo del gioco, anche il già citato Lulic era molto stanco per averle giocate fin qui quasi tutte, purtroppo il modulo a trazione anteriore ha come unica alternativa Caicedo che infatti quando è entrato ha offerto maggiore profondità rispetto a Correa, mentre per Lulic sembra non esserci un’alternativa valida, Durmisi non appare all’altezza della situazione, la differenza di Lulic e Durmisi con Lazzari è apparsa per tutti i 90 minuti notevole.

Buone tutto sommato le prove di Luis Alberto e Milinkovic Savic anche se ingabbiati dalla rete che Semplici gli ha creato intorno, discreta la prestazione di Leiva, come buone sono state le prestazioni di Acerbi che si è trovato a contrastare alternativamente Floccari, Petagna e Paloschi, da questo punto di vista appare incredibile come la Spal abbia in rosa tre centravanti mentre la Lazio ne ha solo due e con caratteristiche molto differenti.
Buona la prestazione di Bastos, mentre Patric, come al suo solito, ha rovinato completamente quella che comunque era stata una discreta prestazione. Bravo Strakosha sicuramente più impegnato del suo omologo spallino, peccato che non riesca a trovare il modo di opporsi in maniera più efficace sui calci di rigore, consentendo praticamente ogni volta la conclusione a botta sicura dell’avversario.

La Lazio comunque è ancora in piena corsa per il quarto posto, anche se pretendenti e traffico aumentano, ma deve avere ben chiaro che ad oggi il principale obiettivo è la coppa Italia, il doppio confronto al Meazza con il Milan sarà la chiave di volta della stagione, la discriminante tra una stagione ottima e una mediocre.