Siviglia-Lazio 2-0

di MagoMerlino


Strakosha:   

4

       Respinge goffo sui piedi avversari nell’occasione del primo gol, non irreprensibile sul secondo. Ma Proto non doveva essere questo deciso passo in avanti dopo Vargic? E perchè non gioca?
Patric:   

3

       Errori senza soluzione di continuità, non prende bene la sostituzione dopo 4 minuti del secondo tempo e non ha tutti i torti
Acerbi:   

5

       Fa quello che può
Radu:   

5

       Dignitosamente regge con fatica, ma in area, ormai da tempo, è sempre in ritardo su qualsiasi avversario
Badelj:   

5

       Vistoso passo indietro rispetto a Genova, lento e macchinoso
Cataldi:   

5

       Prova a offrire dinamismo ma anche lui commette troppi errori di misura
Marusic:   

2

       Almeno avrebbe potuto evitare di farsi espellere
Lulic:   

2

       Generoso, ma la generosità non può bastare, con il pallone tra i piedi sbaglia tutto quello che può sbagliare e anche di più.
Milinkovic-Savic:   

4

       Che non fosse in forma si sospettava, almeno poteva evitare i soliti stucchevoli giochetti stilistici
Immobile:   

5

       Cerca di proporre spazi, sbaglia a calibrare il pallonetto nell’unica occasione che gli capita
Caicedo:   

3

       Mette un buon pallone in area, per il resto non vince un contrasto di testa, poco convincente con i piedi, tira una volta in porta uno straccio bagnato. E’ sempre lento nel mettersi in movimento perdendo il tempo di gioco
Correa:   

3

       Entra nel secondo tempo, dovrebbe far valere la sua freschezza, ma non azzecca un pallone
Romulo:   

5

       Sembra uno che almeno corre… sarà perchè non ha fatto la preparazione con noi? Viene inghiottito dalla mediocrità generale
Durmisi:   

2

       Altro decisivo ingresso a partita in corso, il Siviglia non aveva ancora raddoppiato e chiuso il discorso qualificazione, ci pensa lui con 2 errori in pochi secondi.
Inzaghi:   

4

       Per lui parlano i numeri di questa UEL, 5 sconfitte su 8 partite, le ultime 4 consecutive. Nelle dichiarazioni post partita, non si può sentire, dal festival degli errori in campo, al festival delle banalità in conferenza.