di MagoMerlino


La partita gira intorno a due macroscopici errori individuali, da quello di Caicedo si passa dal possibile 1-2 a fine primo tempo al 2-1 ad inizio ripresa, per la solita insicurezza di Strakosha nelle uscite.
Contro un Crotone volenteroso in cerca di punti salvezza, la Lazio prova a creare gioco, ma senza la sufficiente continuità e sopratutto senza la necessaria concretezza sottoporta. I limiti qualitativi della rosa a disposizione di Inzaghi sono conosciuti dall’estate scorsa, purtroppo il tecnico non è riuscito a trovare alternative valide per arginare l’emergenza e come contro il Crotone le qualità di molti sono state vanificate dai clamorosi limiti tecnici di alcuni.

La difesa fa acqua ormai da tempo, se contro l’Atalanta Strakosha era stato l’uomo partita decisivo, a Crotone lo è stato in negativo. Difficile vedere un portiere che come Strakosha non si incazza mai con i compagni e anzi, spesso capita che siano i compagni ad incazzarsi con lui.
La difesa dovrà essere completamente ricostruita, così come dovranno essere acquisti almeno due centrocampisti fisici e di qualità,  che possano offrire un contributo maggiore di Murgia e mandare in panchina Lulic e Parolo. Leiva ha giocato con il solito pericolo giallo che lo ha limitato in queste ultime settimane,  ha perciò evitato il più possibile qualsiasi contrasto. Più libero Lulic che si è prima procurato il rigore e poi si è preso la responsabilità di realizzarlo. Una volta in vantaggio la Lazio ha provato a contenere per ripartire in contropiede, ma Felipe Anderson non ha mai trovato lo spunto giusto, il Crotone ha reagito riuscendo a mettere in costante difficoltà la retroguardia Laziale, riuscendo a ribaltare il risultato grazie alla serie di errori individuali dei Laziali.

Inzaghi con poche alternative in panchina, decide che è meglio evitare di rimanere in dieci, sostituendo gli ammoniti, che ad ogni intervento rischiavano il secondo giallo, se Cacares è una scelta logica, molto meno logica è stata la sostituzione di Murgia con Patric. Forse sarebbe stato meglio sostituire il centrocampista con l’unico centrocampista di ruolo a disposizione che era Di Gennaro.
La partita per la Lazio aveva un solo risultato possibile, la vittoria, pareggio o sconfitta non sarebbe cambiato nulla in ottica dell’ultima contro l’Inter.  Un centrocampista di ruolo sarebbe stato più adatto a creare gioco, invece Patric è stata la solita decisione di Inzaghi di inserire un jolly nella speranza di pescarne un altro.

Tra i risultati che arrivavano dagli altri campi e la stanchezza, intorno alla metà del secondo tempo e dopo aver sfiorato il 3-1, il Crotone ha cominciato a perdere sicurezza e la Lazio ha preso campo tornando a costruire azioni da rete, prima il pareggio di Milinkovic Savic, poi almeno altre tre opportunità malamente sfruttate dallo stesso Milinkovic Savic e da Caicedo, che nell’unica deviazione di testa di una certa qualità aveva colto la traversa, con il portiere comunque sulla traiettoria, ad inizio secondo tempo.

Il pareggio è stata un’occasione clamorosa persa per chiudere la questione qualificazione in UCL, sarà decisivo lo spareggio con l’Inter, speriamo di poter mettere in campo la migliore formazione possibile, con particolare attenzione delle fasce laterali dove contro il Crotone Wallace ha sofferto le accelerazioni di Nalini e Radu dall’altra arte è stato costretto al giallo a metà primo tempo. Perisic e Candreva sono avversari di tutt’altra caratura.
La qualificazione in UCL è un grande risultato sportivo che nobiliterà una stagione di alto livello e sarà utilissima per verificare le ambizioni e le qualità di questa società, finalmente con una disponibilità economica importante sarà possibile archiviare, si spera definitivamente, la sindrome Artipoli-Vignaroli, anche se recentemente, l’estate scorsa, parzialmente modificatasi in Neto-Jordao.
Abbiamo due risultati su tre, non riuscirci sarebbe una beffa, amara.