Visto da me: Empoli – Lazio: 1-2

di MagoMerlino


Buona prestazione di squadra con alcuni singoli in evidenza, tra tutti Biglia, probabilmente alla sua migliore prestazione stagionale. La Lazio crea molto, ma concretizza poco, troppo poco.
L’Empoli gioca una partita di contenimento, facendo molta densità in fase difensiva e provando qualche affondo, sugli unici due concreti,  sfiora il gol nel primo, lo realizza nel secondo, trovando una traiettoria che trova impreparato Strakosha. Da segnalare un’ottima intuizione di Radu in fase difensiva, nel primo tempo, che disinnesca in bello stile una azione pericolosa dei padroni di casa. Probabilmente l’unica giocata di livello di Radu che per il resto mostra i soliti limiti, sia tecnici soprattutto in fase propositiva, che di tenuta atletica.
La Lazio subito il gol, non si da il tempo per deprimersi e pareggia istantaneamente, continuando così a costruire gioco e azioni potenzialmente pericolose, fino a riuscire a completare la rimonta passando in vantaggio.
I due gol della Lazio sono scaturiti da due rimpalli, bravo e reattivo Immobile sul pareggio, bravo Keita sul raddoppio anche se la deviazione di braccio di un avversario diventa decisiva, se il pallone non fosse finito in rete probabilmente Rizzoli, l’arbitro, sarebbe stato costretto a fischiare il calcio di rigore.
La poca concretezza rispetto al gioco sviluppato deriva dall’imprecisione nell’ultimo passaggio e del tiro in porta, la Lazio trova sempre l’area di rigore avversaria intasata, questo aumenta il coefficiente di difficoltà. Bisognerebbe variare schemi quando si attacca, aumentando la velocità d’esecuzione e di aggressione dell’area di rigore avversaria. Inzaghi da questo punto di vista ancora non ha trovato schemi e alternative valide. Una buona idea può essere tenere in panchina Keita per farlo entrare, come a Empoli, a partita in corso, Keita è l’unico a offrire qualche variazione e a puntare deciso verso il centro dell’area di rigore, poi anche lui spesso tira stracci bagnati, ma i pericoli li crea. Al contrario il buon Felipe Anderson che fa delle accelerazioni in dribbling il suo marchio di fabbrica, quando riesce a superare l’avversario, sbaglia spesso la soluzione del passaggio o è poco deciso nel tirare in porta, anche lui iscritto al club stracci bagnati, il brasiliano è comunque il top assist di stagione.
L’imprecisione nell’ultimo passaggio è decisamente troppo diffusa tra i calciatori della Lazio, Radu e anche Basta azzeccano raramente un cross dal fondo, Milinkovic-Savic risulta più decisivo nella conclusione diretta in rete che non nell’ultimo passaggio, troppo lento, così come anche Lulic è sempre troppo macchinoso e perde il tempo, oltre che il pallone, del passaggio, anche se ultimamente è riuscito in alcuni assist vincenti. C’è molto da lavorare per Inzaghi, se è risultata vincente l’intuizione di tenere Keita jolly in panchina, la scelta di essere costretti a presentare in campo un calciatore impresentabile come Djordjevic la dice lunga sulla qualità delle alternative in panchina a disposizione dell’allenatore.
Con tutto che nello specifico della partita di Empoli, Djordjevic, non ha neppure demeritato, riuscendo in un paio di scambi con i compagni e conquistando una interessante punizione dal limite, che qualche specialista avrebbe potuto sfruttare meglio, invece l’ha battuta Djordjevic stesso, sprecandola miseramente, forse l’ha battuta come premio per averla conquistata, resta che abbiamo fatto calciare una punizione dal limite a Djordjevic.