Roma, derby e secondo posto. Per la Lazio resta Napoli

La Lazio fa la partita ma perde in un finale convulso. I giallorossi centrano il loro obiettivo minimo, per la Lazio ci vorrà un’ultima impresa al San Paolo, dove non si può perdere


Chi cianciava di biscotto è servito. Ma avercelo, adesso, un biscotto… La Lazio generosa di Pioli finisce a pancia vuota, dopo aver giocato la solita gara col vento in faccia, sempre protesa verso l’area avversaria. Segno, appunto, di freschezza e capacità di giocare un calcio propositivo, certo. Ma quando c’è da fare il risultato a tutti i costi, potrebbe venire buono anche un atteggiamento meno aggressivo. Garcia, consapevole dei limiti dei suoi e delle condizioni psicofisiche della Lazio, dopo aver premuto l’acceleratore con le dichiarazioni della vigilia, accendendo la contesa, predispone un catenaccio munitissimo, che fatica ad assestarsi in avvio di gara ma, trovate le misure della Lazio, resiste a ogni assalto. In quei dieci minuti un paio di buone situazioni per i biancocelesti: la prima con Candreva, che arriva dalla sinistra e spedisce al centro un tiro-cross sul quale salva De Santis, la seconda, sempre da sinistra, produce un cross dello stesso Candreva che Klose incorna a colpo sicuro, spedendo però la palla a lato. la Lazio insiste, con forza ma anche con frenesia: la Roma non riparte, ma lo schiacciamento nella tre quarti non produce altre occasioni: spazi intasati, Candreva e Anderson che vengono sistematicamente raddoppiati, biancocelesti che non trovano una circolazione di palla efficace. La Roma, dal canto suo, rinuncia all’attacco, tranne qualche rara sortita di Florenzi. Nella ripresa riparte con lena la Lazio, che crea scompiglio con basta. Poi riprende il copione del primo tempo, senza che la Lazio sappia trovare delle varianti tattiche. Continua un martellamento poco convinto, con fasce intasate e percorsi centrali impraticabili. Garcia sostituisce Totti e la partita cambia: la fase centrale del secondo tempo segna le prime sortite offensive giallorosse. Pioli tarda a cambiare e viene punito: contropiede rapidissimo, gestito al meglio dalla Roma, concluso in porta da Iturbe su perfetto assist del nuovo entrato Ibarbo. per la Lazio sembra finita, invece, dopo il doppio cambio che segna l’ingresso di Cavanda e Djordjevic per Lulic e Mauri, i biancocelesti trovano il prezioso pareggio con Djordjevic, che corregga in rete di testa la perfetta torre di Klose, imbeccato da Anderson. Manca poco alla fine, il pari sancirebbe l’accesso della Lazio al preliminare della CL. potrebbe bastare, dopo una settimana di sforzi violenti, ma la Lazio di questi tempi va solo avanti, senza, purtroppo, gestire le situazioni per quello che suggerisce il campo. Così, da una punizione dalla destra, si fa la frittata: Pjanic mette in mezzo, Yanga Mbiwa trova l’angolo giusto deviando di testa in sospetto fuorigioco. Non c’è più tempo per rialzarsi, la Lazio cade e medita sul suo poco buon senso, la Roma festeggia il secondo posto. Per la Champions, la Lazio dovrà passare indenne da Napoli.