Viareggio Cup: la Lazio Primavera da lunedì 21 Febbraio proverà a sfatare un tabù che dura dal 1949

Biancocelesti in campo a Tivoli nel girone eliminatorio contro Grasshopper, Anderlecht e Torino.


E’ il grande tabù della Lazio Primavera, tra le formazioni storicamente più vincenti in Italia, con i suoi 4 scudetti e la Coppa Italia in bacheca, che non è mai riuscita a portare a casa il trofeo della Viareggio Cup. Quattro finali per i biancocelesti, ma solo sconfitte e poche soddisfazioni in generale, con i quarti di finale raggiunti nel 2008 come miglior risultato recente.
Si comincia lunedì, 48 squadre ai nastri di partenza per quella che resta la più prestigiosa rassegna di calcio giovanile a livello internazionale. La novità quest’anno è che gli aquilotti raggiungeranno la Versilia solo in caso di passaggio del primo turno: il girone eliminatorio della Lazio si giocherà infatti interamente a Tivoli, il che può essere un incentivo per quei tifosi che avranno tempo e voglia di andare a seguire dal vivo i ragazzi di Alberto Bollini.
Quali sono però le reali prospettive della Lazio Primavera 2011 nella Viareggio Cup? Rispetto alla squadra che nel 2009 si presentava da favorita assoluta, poi eliminata dalla Juventus ai rigori in una sorta di finale anticipata, e a quella che nel 2010 presentava diversi elementi d’esperieza, quest’anno i biancocelesti si presentano all’appuntamento più a fari spenti. Vuoi per l’età media che si è sensibilmente abbassata, con molti ragazzi del ’93 in rosa che dovranno scontrarsi con elementi, soprattutto facenti parte delle squadre estere decisamente più anziani (anche classe ’90). Vuoi per il momento non brillantissimo che la squadra sta attraversando, con due sconfitte consecutive in campionato e lo scioccante ko nel derby, un 1-7 senza precedenti. Vuoi perchè il sorteggio è stato decisamente ingrato verso la Lazio, inserita in un vero e proprio girone di ferro che renderà arduo il passaggio agli ottavi di finale.
La formula infatti prevede la qualificazione al secondo turno solo per le prime classificate di ciascuno dei dodici gironi, più le quattro migliori seconde: i margini sono ristretti se non si vince il raggruppamento, e gli avversari sono agguerritissimi. C’è il Torino, che ha superato la contestazione per la cessione dei gioiellini Benedetti e Suciu, e che guidati dal gioiellino Comi stanno conducendo un campionato di vertice. E non bisogna dimenticare che i granata a Viareggio sono abituati ad essere protagonisti anche negli anni in cui stentano in campionato, figuriamoci quando le cose vanno bene su tutti i fronti. C’è l’Anderlecht, affrontato già due volte dalla Lazio in Versilia. Due anni fa la sfida Kozak-Lukaku vide il trionfo del ceko che realizzò una tripletta nel 5-0 laziale; l’anno scorso i belgi beffarono al “Bresciani” la squadra di Sesena, eliminandola la competizione. Quindi, quest’anno si scriverà il terzo capitolo della sfida infinita contro i bianco-malva. Infine, gli svizzeri del Grasshopper, una novità che nasconde insidie, considerando che il club di Zurigo negli ultimi anni è stato abbondante serbatoio per le nazionali giovanili elvetiche.
I punti di forza della Lazio? Quest’anno la stella attesa da tutti è ovviamente Tommaso Ceccarelli, ma un buon risultato finale non potrà prescindere dal recupero della coppia centrale in difesa composta da Campoli e Crescenzi, dalla definitiva affermazione del jolly nigeriano Adeleke, e dalla “resurrezione” del talento di Gonzalo Barreto, quest’anno solo l’ombra di sè stesso, probabilmente condizionato anche psicologicamente dalla tragedia familiare che l’ha colpito in estate.
La Lazio esordierà all'”Olindo Galli” di Tivoli lunedì 21 Febbraio alle ore 18 contro il Grasshopper; quindi, in campo mercoledì 23 Febbraio, sempre al “Galli” alle 18, contro l’Anderlecht, e venerdì 25, stesso campo ma alle ore 15, contro il Torino. Quest’ultimo match verrà trasmesso in diretta televisiva su Raisport. E chissà che proprio nell’anno in cui i favori del pronostico non sembrano rivolti verso la Lazio, non si possa sfatare l’ultrasessantennale (la prima finale della competizione vide proprio la Lazio, nel 1949, sconfitta dal Milan) tabù della Viareggio Cup.