Derby beffa per la Primavera

Troppe assenze per una Lazio punita in Coppa Italia dall’errore dal dischetto di Ceccarelli.


Ad Aprile, vittoria 2-1. Ad Agosto, trofeo Tirreno e Sport vinto 1-0. Ad Ottobre, 4-0 dai contorni storici in campionato. In questo inizio di Novembre, il ritorno alla vittoria a Trigoria dopo 7 anni in una gara ufficiale. La Lazio Primavera si era abituata troppo bene nei derby, e dopo 4 vittorie consecutive cade a Formello (ultimo successo giallorosso nel 2005) contro una Roma più in palla ma clamorosamente graziata dall’errore dal dischetto di Tommaso Ceccarelli. Che nel settore giovanile della Lazio mai aveva fallito al dischetto, e che aveva punito già dagli undici metri la Roma nel derby nelle prime due occasioni sopra citate, oltre a confezionare un gol capolavoro nella stracittadina della quaterna. Una vera beffa, perchè quello al 92′ sarebbe stato il gol del pareggio e della qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia Primavera. All’andata di questi ottavi i biancocelesti si erano come detto imposti 1-0 al “Bernardini”, e si presentavano in posizione di vantaggio all’appuntamento del ritorno a Formello. Bollini schiera però una squadra tormentata dalle assenze: fuori Cavanda (per essere a disposizione contro l’Albinoleffe con la prima squadra, il tecnico si è accordato con Reja per farlo giocare solo un tempo), fuori Barreto (atterrato alle dieci di martedì mattina dopo un volo intercontinentale dall’Uruguay) e Ceccarelli (fermo da giovedì scorso per un problema al ginocchio), il mister mantovano schiera una squadra prudente, ripescando in difesa il lituano Vilkaitis ed avanzando Adeleke al fianco di Cinque e Di Mario. La Roma invece è in formazione tipo e colpisce subito: il rapidissimo Dieme supera tutti sulla destra e serve a Ciciretti il comodo pallone del vantaggio. La risposta laziale non tarda, e prima Zampa coglie una clamorosa traversa su colpo di testa a Pigliacelli battuto, quindi il portiere romanista si supera per respingere una potente conclusione di capitan Perpetuini. Dall’altra parte però è Ciciretti a divorarsi al 2-0, calciando alto al volo da posizione molto favorevole, quindi a 3′ del riposo la doccia fredda: su corner la sponda aerea di Frascatore trova imbambolati i centrali laziali, Dieme tocca quel tanto che basta per battere di nuovo Berardi. Ora alla Lazio serve almeno il pari per passare il turno: dopo l’intervallo è il momento di Cavanda al posto di Vilkaitis. Il belga fornisce subito maggiore spinta, e prima del quarto d’ora Cinque si conferma implacabile nel derby, andando a segno per la terza volta in tre derby ufficiali stagionali. Nell’ultima mezz’ora ci si attende una Lazio arrembante con Barreto e Ceccarelli inseriti per offendere maggiormente, ma la Roma copre molto bene, restando padrona del centrocampo dove la linea a tre laziale soffre semplicemente l’inferiorità numerica rispetto ai cinque giallorossi che stazionano nella zona mediana. Ciciretti e Cinque sfiorano l’eurogol senza fortuna, e l’ultimo sussulto del match sembra arrivare con la scenata di Adeleke, che espulso ingenuamente (già ammonito, scalcia via il pallone su punizione romanista) perde le staffe, rampognato duramente da Perpetuini e Bollini. Ma al 2′ di recupero, l’arbitro Monaco di Tivoli vede Cinque, sempre lui, agganciato in area: è rigore, e Ceccarelli si incarica come sempre del tiro, come sempre spiazza Pigliacelli, ma clamorosamente il pallone, troppo angolato, finisce a lato. E’ una mazzata tremenda, ma è la Roma a passare: si finisce con Alberto De Rossi che salta sul prato come un Mourinho all’amatriciana, come un grillo, e con Bollini che abbraccia comunque i suoi, sconsolati. Ora il derby continua a distanza in campionato, con le due squadre appaiate al primo posto in classifica del Girone C.